Sostegno a servizi sociali e Uguali Diversamente.
Per il sesto anno consecutivo, Zhermack devolve in beneficenza il controvalore delle strenne natalizie di dipendenti, clienti e fornitori. Stamattina, in occasione della presentazione dell’iniziativa, due assegni simbolici da 4mila euro sono andati all’assessorato al sociale del Comune e all’associazione Uguali Diversamente.
“Solidi principi e valori etici guidano le nostre scelte e ci portano ad essere sempre in ascolto dei vari enti locali che operano a sostegno delle fasce più deboli della società – ha affermato Paolo Ambrosini, general manager di Zhermack – vogliamo essere per loro un aiuto concreto. Per questo è con grande soddisfazione che confermo, anche per questo Natale, la decisione di devolvere in beneficenza l’intero controvalore dei regali aziendali”.
La donazione, per continuità con gli anni passati, andrà a favore di due progetti operanti in ambiti diversi dell’integrazione sociale: il primo è un fondo per il sostegno alle famiglie in difficoltà, che permette all’ufficio Servizi Sociali di rispondere alle emergenze economiche di situazioni di indigenza. “Anche noi come giunta abbiamo deciso di seguire l’esempio di Zhermack – ha detto il sindaco Giovanni Rossi – mettendo a disposizione 12mila euro per coloro che decideranno di stabilirsi a Badia e che risponderanno ad alcuni criteri. Dal momento del nostro insediamento, infatti, abbiamo deciso di decurtare i nostri compensi, e la somma che verrà utilizzata è quanto messo da parte sino ad ora”.
La seconda iniziativa è l’Accademia delle disabilità, un servizio istituito dall’associazione Uguali Diversamente, che ad oggi sostiene circa 20 famiglie. Grazie alla somma ricavata dalla vendita di piccoli utensili, Zhermack ha potuto dare un contributo di ulteriori 2mila euro anche al progetto di accoglienza dell’associazione La Tenda.
L’azienda ha inoltre deciso di donare alcune apparecchiature per le attività di studio ed esercitazione degli studenti dell’indirizzo odontotecnico dell’istituto Cristoforo Colombo di Adria.
Fonte: La Voce di Rovigo